Project Fellowships

Il Simposio "Expedition"

Il primo evento del Simposio è stato al Siena Art Institute, nella serata di Venerdì 8 Novembre, con un saluto di benvenuto e un'introduzione di Mark Dion e Amy Yoes al progetto.

Gli studenti del Siena Art Institute hanno aperto al pubblico le porte dei loro studi. Sabato 9 Novembre c'è stata una tavola rotonda al Castello di Ama. Domenica 10 Novembre, si sono svolte visite ai luoghi del progetto guidate da Dion e Yoes.


Descrizione del Simposio:

Il Simposio è una tappa intermedia di Above/Below Ground, il progetto di Amy Yoes e Mark Dion per il semestre autunnale del Siena Art Institute. Partendo dall'idea che esistano due mondi, speculari ma diversi – uno sopra, l'altro sotto terra -,Dion e Yoes utilizzeranno il disegno per esplorare Siena, mappare gli esiti della loro ricerca e collegarli alle peculiari caratteristiche culturali e geologiche della città.
Ricerca, creazione artistica ed esplorazione del territorio rappresentano le attività-chiave del progetto, che vedrà i due artisti lavorare a stretto contatto con gli studenti del Siena Art Institute per dare un contributo alla secolare discussione sugli aspetti che contraddistinguono Siena e il suo territorio.

Il Simposio utilizzerà il concetto di “expedition” come cornice a partire dalla quale riflettere sull'istinto dell'uomo ad esplorare l'ignoto e sul ruolo della creatività nella ricerca della conoscenza. I relatori saranno artisti, scienziati, scrittori e studiosi del calibro di  Nina Burleigh, Michael Höepfner, Mark Dion, Luigi Folco, Rob Shorrock e Amy Yoes che, moderati dall'artista Cesare Pietroiusti, si confronteranno  sulle influenze che questi temi esercitano sul loro lavoro.

Generalmente il concetto di “expedition” evoca luoghi lontani ed esotici. In realtà, l'esperienza condivisa di una visita ad una collezione d'arte, ad un giardino dall'aspetto singolare, ad un archivio può essere creativa quanto una ricerca scientifica, una campagna militare o un viaggio mitico.

La discussione prenderà in esame anche aspetti della “expedition” più collegati ad attività militari e coloniali. Uno degli obiettivi del confronto sarà quello di raccogliere tutti gli elementi positivi e innovativi che si trovano nella dimensione del viaggio e dell'avventura,liberandoli dal groviglio di connotazioni negative e dall'aura di pericolosità che li avvolge. 

Siena è celebrata per il suo valore storico e per la sua bellezza. La ricerca della conoscenza è da sempre un elemento distintivo della sua identità, grazie alla presenza di un'Università la cui fondazione, nel 1240, è stata uno degli eventi centrali nella storia cittadina. Il Siena Art Institute, che a Siena è una delle istituzioni culturali di più recente costituzione, si inserisce all'interno di questo percorso. 

Evidenziando l'interazione e le reciproche influenze tra discipline diverse, il Simposio “Expedition” punta a mettere in luce le connessioni vitali che esistono tra loro.

Relatori del simposio


Nina Burleigh è una giornalista d'inchiesta e autrice di cinque libri. Negli ultimi anni ha viaggiato dall'Artico al Medio Oriente fino all'Amazzonia, occupandosi di tanti temi, tra i quali politici americani, falsari di reperti archeologici israeliani, violenze sessuali e dipendenza dalla droga tra i  veterani della guerra in Iraq, le femministe Arabe e la Primavera Araba, l'uomo, la natura e il turismo legato allo sciamanesimo nella giungla, il sindaco di una piccola città italiana assassinato per le sue politiche ambientaliste e il sorprendente stile di vita degli immigrati cinesi in Italia. Membro dell'Explorers Club, Burleigh ha iniziato ad interessarsi al concetto di “expedition” da bambina, in occasione di un viaggio intercontinentale dal Midwest a San Francisco, e più tardi ha viaggiato fino a Baghdad, dove ha vissuto per sei mesi.

Il suo libro “Mirage”, pubblicato nel 2008 e premiato dalla critica, racconta la storia di una spedizione guidata da Napoleone Bonaparte e dall'esercito francese. Un gruppo piccolo e semisconosciuto di intellettuali decise di abbandonare la quiete dei propri laboratori, studi, aule per imbarcarsi in un viaggio di 30 giorni verso l'ignoto – alcuni di loro non avrebbero mai più rivisto le coste francesi. Più di 150 fra astronomi, matematici, naturalisti, fisici, medici, chimici, ingegneri, botanici, artisti – persino un poeta e un musicologo – si unirono alle truppe di Napolaone in Egitto. Brandendo matite invece di spade, barattoli di campioni scientifici invece di cannoni da campo, questi uomini estremamente qualificati presero parte alla prima interazione su larga scala dell'era moderna tra Europei e Musulmani. E molti di loro sopravvissero all'impresa.

Nel corso della sua residenza a Siena, Burleigh porterà a termine un giallo che racconta la storia di tre teenager disadattati che devono viaggiare dalla loro scuola, nel New Hampshire, fino al Medio Oriente, a Parigi e agli Stati Uniti Occidentali, lottando contro un cattivo che tenta di controllare tutto operando tramite la tecnologia.


Mark Dion ha realizzato molti lavori che utilizzano la forma della spedizione ed esaminano il modo in cui la cultura dominante e le istituzioni pubbliche plasmano la nostra comprensione delle vicende storiche e del mondo naturale. Progetti come Phantoms of the Clark Expedition Travels of William Bartram Reconsidered mettono in luce strumenti e metodi scientifici di ricerca della conoscenza. Il compito dell'artista, secondo Dion, è quello di sovvertire i principi della cultura dominante per giocare con la percezione e  sfidare le convenzioni. 

Facendo propri metodi di raccolta, catalogazione ed esposizione di oggetti tipici della scienza e dell'archeologia, Dion dà vita a opere che mettono in dubbio le distinzioni tra metodi scientifici oggettivi (razionali) e condizionamenti soggettivi (irrazionali). 

Il risultato della sua spedizione più recente, Gyre: An Expedition and Exhibition with Marine Debris as Material and Message, saranno in mostra nel febbraio del 2014 all'Anchorage Museum, Anchorage, Alaska.

Mark Dion vive a NY con sua moglie Dana Sherwood e nelle campagne della Pennsylvania, dove è il co-direttore di Mildred’s Lane insieme all'artista J. Morgan Puett.


Luigi Folco è ricercatore di Scienze Planetarie e docente di Geologia Planetaria al Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa. E' coordinatore nazionale del Progetto di Ricerca “Meteoriti Antartiche” nell'ambito del Programma Nazionale delle Ricerche in Antartide (PNRA) eCouncilor del Consiglio della Meteoritical Society.

Ha pubblicato circa 80 articoli scientifici peer-reviewed su riviste internazionali. Nel 2006, laInternational Astronomical Union ha denominato col suo nome l'Asteroide 7006 come riconoscimento per la sua carriera scientifica. Nello stesso anno, è stato insignito dalla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia del premio “Carlo Minguzzi” per i suoi studi in cosmochimica.

Le sue aree di ricerca includono: 1) analisi cosmochimiche delle meteoriti per indagare l'origine e l'evoluzione del Sistema Solare; 2) geologia e geofisica dei crateri da impatto per studiare la storia collisionale del nostro pianeta e stimare il rischio di impatto 3) la ricerca di meteoriti in deserti caldi e freddi.

Dal 1993, ha condotto numerose spedizioni in aree desertiche della Terra, tra le quali 9 in Antartide e 4 in Marocco, Tunisia ed Egitto per raccogliere esemplari di meteoriti per le sue ricerche. 

Come docente e relatore, è stato ospite di numerose scuole e conferenze internazionali. Ha tenuto conferenze sulle Scienze Planetarie e ha preso parte a numerosi eventi, nazionali e internazionali, nel campo dell'educazione, del sociale e della comunicazione, come Shine, Pianeta Galileo e il Third International Polar Year, con lo scopo di diffondere le attività scientifiche del suo gruppo di ricerca  e discutere temi come le scienze planetarie, spaziali e polari e l'esplorazione.


Michael Höpfner è noto per i suoi lunghi viaggi a piedi nei deserti e nelle steppe tra Europa dell'Est e Cina Occidentale. Viaggi in cui cammina da solo per settimane o mesi, portando con sè solo uno zaino con del cibo, una tenda, un sacco a pelo, una macchina fotografica e un blocco per gli appunti. Riflette su questi paesaggi brulli e aridi, sulle evoluzioni delle società nomadi e sulla sua pratica artistica, fatta di installazioni, fotografie in bianco e nero, disegni, diapositive e sculture che raffigurano tende da campo.

Nelle sue ultime spedizioni sugli sconfinati altipiani del Tibet Nord Occidentale, è andato alla ricerca di luoghi in cui gli uomini venerano spiriti naturali e tempo e spazio sono scanditi dalle pratiche mistiche degli sciamani, in contrapposizione con il processo di industrializzazione che sta interessando questi luoghi remoti.

Höpfner vive e lavora tra Vienna e Berlino e attualmente insegna all'Academy of fine Arts di Vienna. Il suo lavoro più recente 

è al centro della mostra “Flex Sil – reloaded” alla Kunsthalle Sankt Gallen in Svizzera.


Rob Shorrock è docente di Latino, Greco e Archeologia all'Eton College, Windsor. E' curatore delle collezioni di reperti Egizi e Classici di Eton e redattore del giornale Greece & Rome.

Ha studiato a Durham e Cambridge ed è autore di numerosi libri sulla poesia classica e sui rapporti tra il pensiero pagano e quello Cristiano. E' coautore del Penguin Latin Dictionary e sta attualmente lavorando ad una nuova traduzione del più lungo poema epico ancora esistente, The Dionysiaca of Nonnus, che racconta la storia del viaggio di Dioniso attraverso l'Asia Minore e l'India dalla nascita fino alla conquista dello status di divinità e del culto dei Misteri Eleusini al di fuori di Atene.

I più modesti viaggi di Rob l'hanno portato in bicicletta nel Peloponneso, in Sicilia e sugli Appenini, da Roma a Rimini, lungo la via Flaminia. E' tornato da poco da un periodo sabbatico di due anni che ha trascorso con la sua famiglia a Cipro e attualmente vive tra Eton e Firenze.


Cesare Pietroiusti, artista, è nato nel 1955 a Roma, dove vive. Laureato in Medicina nel 1979 con una tesi in Clinica Psichiatrica, è co-fondatore del Centro Studi Jartrakor, Roma, 1977 e della Rivista di Psicologia dell’Arte, Roma, 1979. Uno dei coordinatori delle residenze e dei progetti “Oreste” (1997-2000), è co-fondatore di Nomads & Residents (New York, 2000). Co-curatore del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti di Como (2006-2011), dal 2004 è Docente di “Laboratorio Arti Visive” allo IUAV, Venezia, e dal 2009 MFA Faculty presso l’Art Institute di Boston at Lesley University dal 2009.

Dal 1977 ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero.

Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici. A partire dal 2004 ha irreversibilmente trasformato altrui banconote; distribuito gratuitamente decine di migliaia di disegni individualmente prodotti e firmati; venduto storie; ingerito banconote al termine di un’asta per poi restituirle al legittimo proprietario dopo l’evacuazione; aperto negozi in cui la merce in vendita sono banconote e la “valuta” con cui si possono acquistare è lo sguardo dell’acquirente; organizzato ristoranti in cui al termine del pasto, invece di pagare, si ricevono i soldi del prezzo del cibo scritto sul menu; allestito mostre in cui le opere sono in vendita non in cambio di denaro, ma delle idee o delle proposte dei visitatori.

www.pensierinonfunzionali.net


Amy Yoes lavora in modo multiforme, utilizzando alternativamente pittura, fotografia, installazione, video e scultura. Tra i suoi progetti recenti, ci sono imponenti sculture create per essere incendiate e fotografate; animazioni in stop-motion che mostrano una progressione organica di figure geometriche disegnate a mano; una video performance che cattura la traiettoria del sole, immortalato sotto forma di ombre in movimento e luce colorata proiettate da congegni scultorei.

Un interesse per il linguaggio decorativo e per gli spazi architettonici permea tutto il suo lavoro, in cui l'artista risponde a caratteristiche topologiche formali di ornamento e stile che si sono diffuse nel tempo e che hanno plasmato la nostra memoria visiva e culturale.

Attualmente sta lavorando ad una serie di macchine che esaltano l'osservazione di fenomeni fisici e forze naturali e mettono in luce dettagli del nostro quotidiano.

E’ cresciuta a Houston, Texas, e ha frequentato lo School of Art Institute di Chicago.

Vive e lavora a Brooklyn con il marito, l'artista Jorge Colombo. I Animation since 1970”, una mostra itinerante che inizierà alla National Gallery of Art di Washington, DC, nell'autunno del 2013.

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